Getulio Alviani è il terzo artista che risponde all’invito dell’associazione “Amici della contemporaneità teatrale”, che organizza la commissione di questo sipario per Tuscany Hall.
Considerato uno dei principali esponenti dell’arte astratta e cinetica in Italia, il maestro udinese regala ora uno scampolo delle sue intuizioni visive a Firenze attraverso un sipario. Non uno qualsiasi, ma un «sipario d’arte», che andrà ad arricchire la collezione del teatro Tuscany Hall.
Sarà quindi la volta delle geometrie di Alviani, delle sue vibrazioni optical in bianco e nero che attraverseranno dall’alto al basso il proscenio del teatro, su strisce di tela rigida bicolore – bianco nera- a formare una superficie di quattordici metri per sei. Le strisce girano su se stesse e suggeriscono così il concetto di positivo e negativo. Il sipario è realizzato dalla ditta Risam di Milano, con l’ausilio tecnico dello scenografo fiorentino Daniele Spisa.
Alviani negli ultimi anni si è dedicato alla cura di testi ed esposizioni riguardanti i migliori protagonisti delle ricerche strutturali e visive internazionali, collaborando con musei soprattutto dell’Est Europa.
La sua vicenda artistica resta comunque legata all’arte cinetica e “programmata” che tenne banco sulla scena italiana fra gli anni Sessanta e Settanta grazie anche al sostegno critico e teorico di Giulio Carlo Argan.
Quelle di Alviani erano le prime espressioni di quella poetica del concretismo, cresciuta in Italia sulla scia dell’esperienza storica del Bauhaus e di maestri come Albers, Wachsmann, Max Bill, a cui l’artista italiano è rimasto sempre legato.